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Psicologo a Cagliari

Grafologia

Grafologa in Cagliari, diploma di Grafologia presso ARIGRAF (Associazione Italiana di Ricerca Grafologica – sede a Roma)

Per appuntamento: +39 333 466 23 65

Socio onorario dell’Accademia di Scienze Grafologiche

Marina Marraccini Psicologa a Cagliari è in possesso di idoneità grafologica nei settori:
– professionale (selezione del personale)
– evolutivo (disegni e scritture bambini e adolescenti)
– clinica
– perizia grafica
– esperta in grafoterapia

Iscrizione Ruolo periti calligrafi presso la Camera di Commercio di Cagliari
Perito Grafologo presso il Tribunale di Cagliari dal 1995 ad oggi.
Relatore del seminario “Progetto orientamento e riorientamento” organizzato dal Distretto Scolastico di Sassari nell’anno scolastico 1998-99.
Progetto “Il mondo della scuola attraverso l’interpretazione della scrittura.”
Progetto “Attitudine professionale dallo studio della scrittura.”
La grafologia è una disciplina che dà modo di conoscere se stessi e gli altri e può essere utile per:
– Studiare il carattere degli adolescenti e individuare precocemente, per esempio, eventuali disagi scolastici per un intervento di sostegno, e può quindi aiutare ad arginare il problema dell’abbandono scolastico.
– Conoscere la personalità, le attitudini, le aspirazioni, le emozioni, l’energia psichica delle persone.
– Studiare l’affinità di coppia attraverso la scrittura
– Per l’orientamento e la selezione professionale nelle strutture aziendali.

NEUROFISIOLOGIA DELLA SCRITTURA

La grafologia affonda le sue radici nella biologia dell’uomo e nella medicina.
Il capostipite della grafologia riconosciuto è Camillo Baldi, medico e docente dell’università di Bologna. Successivamente, intorno al 1621, altri medici si appassionarono a questa scienza. Dopo alcuni decenni dal Baldi, Marco Aurelio Severino, un anatomista dell’università di Napoli, ed in seguito, il Lombroso e il Paphol, contribuirono in maniera decisiva ad evidenziare i punti fermi della grafologia. I medici che hanno saputo individuare il substrato psicofisiologico della scrittura hanno creduto subito alla grafologia.
Robert Sterri, Premio Nobel per la Medicina 1981, in uno dei suoi scritti più importanti, evidenziò la stretta interdipendenza tra gli eventi mentali e la struttura fisica dei processi cerebrali. In quest’opera affermava che l’esperienza cosciente è una priorità del substrato cerebrale e che, quindi, non può sussistere al di fuori di esso.
Con questo principio, Sterri, ribadiva che ogni uscita del meccanismo del pensare, termina nel sistema motorio, sistema che permette il movimento anche come registrazione, in questo caso, quindi, parliamo della motricità grafica. Parlare di motricità grafica significa parlare del comportamento della persona attraverso il suo movimento. Questo movimento è coordinato, diretto e correlato con i dinamismi interiori, affettivi, psichici della personalità dell’individuo, che emerge dalla dimensione simbolica che è la scrittura.
I grafologi hanno il compito di decodificare la scrittura, risalendo alla personalità dell’individuo.
La scrittura è quindi, una prestazione motoria di alto contenuto espressivo, da cui si estrapola lo stato biologico e psichico dello scrivente. L’approfondimento della psicofisiologia della motricità grafica, pone le basi scientifiche della grafologia. Essa spiega quei fenomeni complessi attraverso cui si perviene alla realizzazione della produzione grafica, sia essa costituita da scarabocchi, disegni o scritture. Le strutture corticali e sottocorticali sono coinvolte in questo complesso meccanismo dello scrivere.

Mente e movimento sono espressione di una stessa entità

Il nostro cervello è il ponte di comando di ogni nostra prestazione, e quindi, anche di quella motoria. I segni grafici di coloro che scrivono sia con la mano destra che con la mano sinistra, sono sempre gli stessi, perchè il centro generatore della motricità risiede nel nostro cervello. L’insieme delle caratteristiche fisico-psichico-intellettive, di ogni individuo, possono essere considerate come il risultato dell’interazione dinamica di tre nuclei: corpo, cervello e mente. Pertanto la scrittura non è altro che uno dei risultati della interazione sopraccitata.
Il cervello riceve segnali dal corpo e l’organismo costituito dall’associazione corpo-cervello, interagisce con l’ambiente come un tutt’uno, adattando il corpo e il cervello all’ambiente. Organi complessi come i nostri generano risposte spontanee o reattive, il cui insieme definisce il comportamento. L’ambiente genera anche risposte interne, alcune delle quali costituiscono immagini (visive, uditive, somatosensoriali), che con gli elementi del vissuto rappresentano la struttura elementare della mente. Ne deriva che l’insieme delle risposte interne ed esterne dà origine al comportamento. Per comportamento s’intende la condizione di adattamento alle stimolazioni che l’ambiente esterno provoca, e che attraverso varie vie interne dell’organismo, nervose e bio-umorali si introduce in atteggiamenti statico dinamici e posturali, che prendono in considerazione l’esperienza. Il comportamento si può manifestare attraverso il movimento, di cui una modalità altamente espressiva è la motricità grafica, e più precisamente la scrittura che di essa à la registrazione. È stato sperimentalmente dimostrato che le intenzioni attivano la corteccia cerebrale in regioni ben definite prima che il movimento venga eseguito. Lo studioso Ingvar con i suoi collaboratori dell’università di Lund, hanno introdotto lo studio del flusso sanguigno regionale per dimostrare attraverso l’ideogramma cerebrale, l’attività del cervello nell’ideazione pura, in tutta l’immensa varietà generata dalla psiche. Eventi mentali si trasformano in elementi biologici, che nella scrittura impegnano strutture corticali e sottocorticali. La scrittura è strettamente legata allo stato biologico e mentale del suo autore, che si può descrivere in ogni dettaglio. Il gesto grafico è la risultante dell’attività dei vari muscoli del braccio della mano, che esprimono l’elaborazione cerebrale e mentale dei vari stimoli interni ed esterni all’organismo con l’integrazione dell’assestamento posturale. Con questa visione elementare nella gestualità della scrittura, entrano in gioco fattori quali la forza di gravità, l’equilibrio, lo stato di tensione muscolare, lo stato di sensibilità, l’emotività, l’intenzionalità. Il gesto grafico quindi rappresenta il risultato dell’integrazione dei vari fenomeni evolutivi, che l’uomo ha percorso nei secoli e che lo differenzia dagli altri animali per l’interazione con la mente. Come conferma sta la grafomotricità di soggetti portatori di ritardo mentale, in cui, in relazione all’entità del ritardo, la scrittura presenta caratteristiche elementari integrate dalla mente. Per esempio si può arrivare a pittogrammi elementari nei soggetti con ritardo grave in cui è deficitaria la componente corticale e sottocorticale del movimento. Possiamo verificarlo che la grafomotricità è l’insieme dell’elaborazione del corpo-mente-cervello in risposta all’ambiente, anche nella differenza che emerge fra la scrittura degli anziani ospitati in case di riposo e quella degli anziani che vivono in famiglia. Mentre nell’anziano ospitato in casa di riposo prevalgono gli elementi essenziali, in quelli che vivono in famiglia si registrano accanto a quelli essenziali, elementi pittorici di gratificazione dell’ambiente circostante. In altri termini l’anziano ospitato in casa di riposo rileva l’essenzialità dell’albero che riproduce senza foglie, nè fiori, con tronco stilizzato e in maniera monocromatica. L’anziano ospitato in famiglia, invece, raffigura l’albero in maniera tridimensionale con l’arricchimento di foglie e frutti utilizzando più colori.
Questo esempio dimostra come l’ambiente condiziona la motricità grafica, indipendentemente dall’invecchiamento delle strutture nervose, che invece si esprime in altro modo. La scrittura quindi assume un valore espressivo irripetibile dove il prodotto finale è il risultato dei vari processi elaborativi del corpo, del cervello e della mente.

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